- 3 Aprile 2023
- Matteo Fratarcangeli
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- Comuni
San Martino d’Agri (PZ) 8 Agosto 2024
DA DANTE AI GIORNI NOSTRI UNA RIFLESSIONE SULL'ESISTENZA - LOCALITà RIONE TEMPA ORE 21:30
Comune di montagna, di origini medievali, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo anche se non mancano alcune modeste attività industriali. I sammartinesi presentano un indice di vecchiaia superiore alla media e sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e la località San Pietro. Il territorio, comprendente anche un’isola amministrativa, disegna un profilo geometrico vario e irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.
Sorta nel X secolo intorno a una comunità di monaci basiliani, si è chiamata San Martino fino al 1863, quando fu aggiunta la specificazione d’Agri, con chiaro riferimento alla sua ubicazione nei pressi dell’omonimo fiume. Fece parte della contea di Chiaromonte e, infeudata con gli svevi ai Balvani, fu assegnata in epoca angioina a Filippo della Leonessa, cui subentrarono i templari agli inizi del Trecento. Divenuta in seguito possedimento dei cavalieri di Malta, registrò una progressiva decadenza, venendo ripopolata sul finire del XV secolo da una colonia di albanesi di rito latino. Nel Seicento appartenne alla famiglia Vergara, dalla quale passò ai Sifola di Trani, che assunsero il titolo di baroni. Dopo l’annessione al Regno d’Italia ha partecipato, col resto della regione, alle successive vicende nazionali e internazionali. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Rupe; il convento di Sant’Antonio degli inizi del XVI secolo, con l’annessa chiesa che conserva pregevoli dipinti e sculture sei-settecenteschi; i ruderi dell’abbazia di Sant’Angelo o di San Michele al Monte, fondata dai monaci basiliani nel X secolo.
Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituita dall’agricoltura, basata su coltivazioni di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; diffuso è l’allevamento di ovini, caprini e avicoli, seguito da quello di bovini, suini ed equini. Le attività industriali, limitate ai comparti edile e metallurgico, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di dimensioni ridotte ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole.