
- 3 Aprile 2023
- Matteo Fratarcangeli
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- Comuni
Meduno 6 (PN) Luglio 2023

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca preromana, come testimoniato dai reperti rinvenuti, che attestano una presenza celtica nel territorio. Il toponimo, documentato a partire dal XII secolo, si richiama al vicino torrente Meduna; la sua etimologia è incerta: riportato da alcuni studiosi al termine “Magodunum”, di origine gallica, che significa ‘città fortificata’, viene da altri fatto derivare dalla voce indoeuropea “medhu”, ossia ‘medio’. Posta sotto la giurisdizione dei vescovi di Concordia che, nella prima metà del 1100, vi fecero costruire un castello, fu poi assegnata ai nobili locali. Coinvolta, nel XIII secolo, nelle lotte tra i patriarchi di Aquileia e i feudatari friulani, subì notevoli danni durante la guerra tra il patriarcato e il duca d’Austria, con cui si erano alleate alcune delle famiglie più potenti della regione: gli Spilimbergo, i Polcenigo, gli Strassoldo e i di Prata. Incendiata dai carraresi sul finire del XIV secolo, restò, sia pure tra alterne vicende, in possesso dei Meduno fino all’estinzione del casato, avvenuta all’inizio del Cinquecento, quando passò ai Colossis. Il castello, forse ancora abitato nel Settecento, fu notevolmente danneggiato da un terremoto; le sue pietre servirono alla costruzione, nel XIX secolo, del campanile, della chiesa e di alcune abitazioni. La pagina più gloriosa della sua storia fu scritta dalla località di Navarons, protagonista, nel corso del Risorgimento, di moti insurrezionali che, capeggiati dal medico Antonio Andreuzzi, furono duramente repressi dagli austriaci. Gravissimi sono stati i danni provocati dal terremoto del 1976. Tra i beni architettonici di maggior pregio figurano: la chiesa di Santa Maria, del XVIII secolo, e l’antica chiesetta di San Martino, costruita nella zona in cui sorgeva il castello.

