
- 3 Aprile 2023
- Matteo Fratarcangeli
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- Comuni
Capriana (TN) 14 Luglio 2023

La storia di Capriana inizia verso il VI secolo, quando tutta la nostra regione venne sottomessa dai Longobardi (giunti da est), e dai Bajuvari (giunti da nord-ovest). Tra il dominio di questi due popoli, esisteva una zona cuscinetto, che era la “Contea di Bolzano”, che aveva il proprio centro amministrativo a Castel Firmiano. La Gastaldia di Formiano, comprendeva anche il territorio di Caverlana, e cioè Capriana, Valfloriana e Stramentizzo.
In seguito Caverlana, come Castello di Fiemme, passò in possesso dei conti di Appiano, che tra il X ed il XII secolo, chiamarono in questi territori i roncadores , gente di origine germanica, che si occuparono del dissodamento e della messa in coltura del terreno, in modo da renderlo coltivabile e redditizio. Vennero distribuiti anche fra le famiglie dei roncadores, pascoli e boschi, in modo che ogni famiglia potesse garantire il suo sostentamento, ma non solo, che consentisse di pagare ai Signorotti un congruo affitto.
Il primo insediamento fu quello di Rover-Carbonare, chiamato così per lo sviluppo in quella zona di carbonaie, per la produzione di carbone, fatto appunto con la legna di rovere. Ma già prima dell’anno 1216, (anno di consacrazione della prima chiesa) ci fu l’insediamento di Cauriana, la zona venne abitata da una libera comunità di persone con un certo benessere economico e uno sviluppo culturale e sociale notevole. (vista la costruzione di una chiesa). Un documento del 1231 indica l’esistenza a Cauriana di 28 masi, che si chiamavano Hube. Ogni Hube, doveva al proprio signore un affitto annuale, che è descritto nell’urbario, e contiene i nomi degli affittuari in latino ed in tedesco, la località precisa (cioè l’Hube) e l’affitto dovuto.
Esempio: Mansus de sutglesia – Julian unter der Chirchen – paga 3 staia di cereali – alla natività del Signore, 1 spalla di maiale e 6 denari di pane – a pasqua 1 capretto e 30 uova – alla sesla (taglio del grano) 2 solidi di formaggio e 30 uova. Ma non tutti pagavano uguale, a Rover-Carbonare per esempio, dovevano al loro Signore 4 staia di mosche (per i falchetti del conte).
Al maso Prà, tutti gli affitti erano condonati. Si presume che dovesse esserci un convento, perché solo i conventi o gli eremi erano esenti dal pagamento degli affitti.
Il 5 gennaio 1231 il Conte Ulrico di Ultimo vendette tutti i suoi beni, tra cui anche Caverlana, a Gherardo Principe Vescovo di Trento, ma già nel 1232 passarono ad Alberto III del Tirolo. Questa famiglia ne mantenne il possesso per secoli.
In nessun documento, dal 1231 al 1248, appare che gli abitanti di Cauriana, siano stati servi della gleba, essi furono liberi coltivatori , in rapporto solo di affittuari dei masi, con il loro padrone. I territori di Caverlana potevano essere venduti o ceduti, come in effetti avvenne più volte, ma non venivano venduti gli abitanti. Essi erano solo tenuti a pagare l’affitto annuale al loro signore; inoltre erano liberi di godere dei campi, prati e boschi, come volevano; liberi di cacciare e di pescare; con la sola prescrizione dei boschi dei Gagi, che erano di esclusiva proprietà dei Signorotti. I capi famiglia eleggevano ogni anno un loro rappresentante detto Giurato che partecipava alle sedute del Tribunale Civile e Penale che si tenevano a Castello alla presenza del Gastaldo di Egna, Vicario del Conte del Tirolo e del “Decano” eletto dai capi famiglia di Castello. Ai Giurati spettava anche il compito di riscuotere gli affitti e di mantenere l’ordine nelle rispettive “Regole”. Questo durò fino al 1850, quando i beni vennero affrancati dagli ultimi proprietari gli Zenobio-Albrizzi di Venezia. Ma nel 1796, la pace e la tranquillità, vennero turbati e sconvolti da una tempesta, che si chiamava Napoleone Buonaparte, che tentò la prima conquista della valle, ma venne respinto. Nel 1797 riuscì a sfondare l’ultima linea difensiva della vallata, che era posta a Valfloriana – Carbonare, accerchiandola, avanzando da Cembra, dalla Cisa e da Scales, e conquistò la val di Fiemme. Il principato venne secolarizzato ed aggregato al Tirolo e governato dall’Austria, e poi dalla Baviera, venne abolito il governo diretto del popolo ed introdussero le leggi esistenti in Francia. Dopo lo sfaldamento del regno di Napoleone, l’Austria riprese il dominio di Fiemme, e nel 1866 viene stilato un nuovo documento che riconosceva ai comuni della valle la proprietà dei beni.
Capriana era già un Comune a se stante, con un proprio territorio ed una propria amministrazione, mentre Rover e Carbonare facevano ancora parte dell’amministrazione di Castello, poi furono integrati al nostro territorio.
Eravamo sotto la giurisdizione Austriaca. Per un lungo periodo ci fu relativa calma, fino allo scoppio della I° guerra mondiale. Anche Capriana pagò un alto prezzo di vittime. E poi ci fu la II° guerra mondiale; i morti furono un po’ meno, ma all’avvento dell’era fascista, ci fu un cambiamento nell’amministrazione locale, infatti Benito Mussolini, ordinò l’unione del comune di Capriana con il comune di Anterivo. Esperimento pessimo, anche per la diversità esistente tra la gente dei due paesi, l’uno italiano, l’altro tedesco. Per fortuna la cosa non durò molto, e con la fine della guerra nel 1946 , i due comuni tornarono alla loro primitiva identità.
Ora Capriana è un paese della Valle di Fiemme, appartenente alla Comunità di Valle, provincia di Trento, nella regione Trentino Alto Adige.

